COUS COUS

TUNISIA

con Monia

IL CORSO

Il corso è incentrato su tutti i segreti per preparare un ottimo cous cous, piatto diffuso in tutto il Maghreb. 

Un tempo veniva portato sulle tavole solo di sera, una tradizione che trae le sue origini dal fatto che i popoli nomadi consumavamo il pasto quando si fermavano per la notte sotto la tenda, anche se oggi si mangia spesso pure a pranzo. 

Durante la lezione il cous cous verrà preparato con ingredienti di piccoli produttori italiani: i ceci sono quelli cilentani di Cicerale, carne e uova sono della Cascina Battivacco di Milano e le verdure di Cascina Fraschina. 

PIANO DIDATTICO

 

 

Piatto centrale

cous cous con carne (vitello, manzo o agnello), ceci, uvetta, salsa di pomodoro concentrato, uova, peperoni verdi piccanti, cipolla e spezie.

 

Sfizio variabile

Brik, tipico street food con prezzemolo, patate, uova, tonno, formaggio e capperi;

Mechouia, insalata con pomodoro, peperoni verdi, cipolla e aglio, uniti a spezie, in particolare cumino e coriandolo, con l’aggiunta di olio d’oliva e sale. 

Lablabi, altro street food con ceci, uova, pane secco, harissa e spezie. 

 

In accompagnamento 

Tè alla menta e kefir

DETTAGLI

 

 

Costo

55€

Cosa comprende

– 2 ore di corso 
– cena 
– grembiule 
– brochure con ricetta

Quando

Venerdì dalle 19 alle 21 

Attività extra

Alla fine del corso dopo cena si propone la rassegna di cinema tunisino incentrata sul regista Abdellatif Kechiche.

CHI È MONIA

Monia nasce e cresce a Le Sers, nelle campagne tunisine. Fin da piccola impara a cucinare i piatti della tradizione di casa, con una particolare attenzione alle materie prime visto che gran parte venivano prodotte Vane con Abderrauf da cui ha tre figli.

 

Monia si trasferisce a Milano nel 2002, grazie al ricongiungimento familiare con il marito e da questo momento in poi fa vari lavori: pulizie, babysitter, badante. Ma quello che adora è preparare e cucinare piatti tunisini, “perché è come se ogni volta la riportassero un po’ a casa”. 

DAL CORANO

“Il cous cous si consuma tutti insieme intorno a un unico piatto utilizzando tre dita della mano destra, perché con un dito mangia il diavolo, con due il profeta e con cinque l’ingordo”. 

LA CUCINA TUNISINA NEGLI ARTICOLI DI GIULIA UBALDI

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