VeganoVegetariano

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  • 24 Ottobre 2022
  • lunedì, 20:00 Fino alle 22:00

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Cucina rituale vegetariana
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lunedì, 20:00 Fino alle 22:00
24 Ottobre 2022

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CUCINA RITUALE VEGETARIANA

ARMENIA

con Shaké

IL CORSO

Fare un corso di cucina armena non è affatto semplice. Nei secoli gli Armeni hanno avuto occasione di entrare in contatto con tante cucine diverse che le donne armene hanno sapientemente integrato nella loro arricchendola e contaminandola, sia a causa del succedersi delle invasioni, delle lotte e delle migrazioni di tanti popoli sul loro territorio, sia a causa della diaspora dopo il genocidio.

Infinite sono le erbe sia spontanee e che coltivate del territorio utilizzate nella cucina armena, e quindi questo corso sarà incentrato sui piatti armeni che Shakè preparerà sulla base delle verdure di stagione presenti e disponibili della Cascina Fraschina.

Il menù sarà sempre accompagnato dal Lavash, il tipico pane armeno sottile.

La cucina armena viene spesso associata a piatti di carne, ma in Armenia si mangiano molte più verdure di quel che si pensa “Il costume alimentare del popolo degli altopiani armeni era essenzialmente vegetariano, anzi per quasi metà dell’anno in Armenia si mangiava vegano, con un’infinità di zuppe e insalate diverse”.

Una grande cura viene dedicata alla conservazione dei prodotti vegetali per l’inverno: “sul finire dell’estate, sui tetti delle case dei villaggi armeni, legumi, erbe aromatiche e verdure sono stese su teli ad essiccare, mentre fila lunghissime di bamia o di melanzane, tra gli ingredienti più utilizzati, vengono infilate su fili di cotone esposte al sole e al vento per essere poi riposte in giare”

Durante il corso in abbinamento si inizia con lo spritz armeno e si conclude con un tipico liquore tradizionale di casa a base di frutta, il tutto accompagnato dai racconti ammalianti di Shakè su tutto quel meraviglioso mondo della ritualità armena legata al cibo.

PIANO DIDATTICO
  • Aperitivo con pane lavash, erbe e spritz armeno
  • Una zuppa o un’insalata variabile a seconda della stagione
  • Un piatto centrale di solito a base di riso con una verdura di stagione preparata secondo una ricetta armena
  • Dolce Nazook hatz (farina 0 e 1, yogurt intero cremoso, burro, lievito di birra, vaniglia, sale, zucchero, cacao amaro) in accompagnamento un liquore tradizionale di frutta
DETTAGLI

Costo

55€

Cosa comprende

– 2 ore di corso
– degustazione
– brochure con ricette e attestato di partecipazione

CHI È SHAKÉ

Shakè è forse una delle cuoche che meglio incarna e rappresenta i significati e il senso più profondo della cucina di casa. E’ proprio tra le mura domestiche, attraverso i racconti e le ricette di sua mamma Vartuhi, di sua nonna Ievpimé e di sua suocera Lizet, e delle altre donne della famiglia, che Shakè apprende gran parte del mondo armeno, quello di cui sente forte l’appartenenza, pur non avendoci mai vissuto.

“I miei nonni si sono sposati con un matrimonio combinato, ma nella cultura armena c’è libertà di scelta; ad esempio, se la futura sposa al momento del primo incontro porta il caffè dolce o amaro è un segnale”.

Quando Shaké si sposa, lo fa con un uomo, Samuel, armeno, talmente innamorato che non pretende nulla da lei. “Portava le nostre figlie Maral e Gayané a scuola e poi tornava sempre a casa solo per fare colazione insieme a me”. Ed è proprio questa forse la molla che fa scattare in lei la voglia di iniziare a cucinare. “Non posso non dare a chi amo cose buone da mangiare, perché cucinare è prima di tutto un atto d’amore.

Così negli anni Shaké ha imparato ed è diventata bravissima.

Shaké è anche una delle cuoche della comunità armena di Milano: “è importante insegnare la cucina armena, in modo che le nostre giovani armene imparino la tradizione, affinché non vada ancora più perduta”.

Un’altra grande passione di Shaké è la permacoltura e quel meraviglioso orto che ha casa, dove coltiva di tutto: insalata, patate, frutta, aromatiche, cavoli, zafferano.

“Quando devo preparare da mangiare, esco e vedo quello che c’è, quella che la mia terra mi offre”.

LA CUCINA ARMENA NEGLI ARTICOLI DI GIULIA UBALDI

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