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  • 23 Settembre 2021
  • giovedì, 20:00 Fino alle 22:00

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Marinatura della carne e spiedini
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Marinatura della carne e spiedini

giovedì, 20:00 Fino alle 22:00
23 Settembre 2021

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MARINATURA DELLA CARNE E SPIEDINI

FILIPPINE

con Donald

IL CORSO

Questo corso è incentrato sulle marinature tradizionali filippine e sulla cottura barbecue. “Siamo in un paese tropicale, il barbecue si fa e si mangia tutti i giorni per strada!” 

Nelle Filippine, infatti, è molto diffuso non solo in occasioni speciali o feste, ma ogni volta che si può. Prima della cottura alla griglia, però, quello che differenzia questa usanza filippina è il particolare tipo di marinatura, che prevede alcuni ingredienti insoliti, come la sprite o il ketchup, ma anche aglio, pepe, sale, soia, aceto, zucchero, limone. E in abbinamento sempre riso. 

Uno dei piatti più comuni è l’adobo, che viene dallo spagnolo adobar, che significa marinatura, salsa, a dimostrazione di quanto l’influenza spagnola sia una costante continua nelle Filippine, anche in cucina. Un altro piatto di carne dove è molto importante la marinatura è il sisig, preparato con varie parti di maiale, tra cui orecchie, cervello, cartilagini; lo amava molto lo chef Anthony Bourdain che nei suoi libri scrisse “una volta provato conquisterà i vostri cuore”. 

Inoltre, nella cucina filippina, a causa degli anni di dominazione, si sente molto l’influenza spagnola. Questa ben si evince dalla presenza dell’aglio ovunque, come nel lechon, uno dei piatti nazionali, molto consumato anche in Spagna e in altri paesi ispanici. Si tratta di un maiale intero che viene arrostito lentamente sul carbone oppure sul legno, dove continua a girare e cuocersi un po’ come la porchetta. La parola lechón deriva dal termine spagnolo leche, che significa latte e si riferisce al maiale da latte utilizzato per la preparazione di questo piatto.

Oltre all’aglio, un altro ingrediente praticamente onnipresente in tavola è la soia. Ricordiamo, infatti, che le Filippine sono comunque un gruppo di isole in mezzo all’Oceano Pacifico, in Estremo Oriente. Per questo è innegabile anche una certa influenza orientale in cucina, che per questo la rendono tra le più ricche e interessanti che ci sia. Ma la cucina filippina resta un mangiare di strada. Qui lo street food è la norma, è pieno di baracchini che fanno barbecue, soprattutto spiedini di carne. 

PIANO DIDATTICO

Adobo (spalla di maiale, soia, aglio, aceto, sale, pepe, alloro, Sprite) 

Tocino (coppa di maiale, soia, zucchero, succo d’arancia, miele millefiori, banana ketchup, sale, pepe) con uova e riso bianco 

Oppure

Sisig (guanciale di maiale, aceto, cipolla, limone, sale, pepe, cipolla rossa, soia)

Lechon Kawali (pancetta, sale grosso, pepe, acqua, alloro, olio di girasole) 

Pork and Chicken Barbecue, spiedini (coppa di maiale, petto di pollo, soia, zucchero, banana ketchup, sale, pepe, aglio)

In accompagnamento

La classica bevanda filippina Buko Juice (acqua di cocco), disponibile anche in un cocktail con il gin. 

Vino rosso Caciara dell’Azienda romagnola Enio Ottaviani

DETTAGLI

Costo

55€

Cosa comprende

– 2 ore di corso
– degustazione
– brochure con ricette e attestato di partecipazione

CHI È DONALD

“Mi sono innamorato della cucina quando sono arrivato in Italia e ho assaggiato la lasagna di mia mamma. E poi di tutte le mamme dei miei amici italiani che cucinano da Dio!”

Donald nasce e cresce a Manila, dove vive fino a 25 anni. Quando intuisce che non avrebbe finito gli studi in Architettura, inizia a lavorare in vari locali e ristoranti e capisce che la sua strada è la cucina, in particolare quella italiana. Così, il 5 marzo del 2004, raggiunge sua mamma e suo fratello a Milano, dove fa di tutto, dal badante all’aiuto cuoco fino al bar tender, che scopre essere un’altra sua grande passione. Frequenta vari corsi, collabora con Campari, fa esperienze da Formentera a Courmayer fino a varie stagioni in Sardegna, per poi ritornare a Milano, dove lavora per un periodo tra sushi e pokerie. 

Nel 2019 gli viene chiesta una consulenza dal ristorante filippino Masu, di cui oggi è lo chef.  

LA COMUNITÀ FILIPPINA A MILANO

Pensate che nel 1970 erano solo in 16, divenuti poi 1551 negli anni Ottanta e 6505 a metà degli anni Novanta. Così, di fronte a un numero in tale crescita, il governo filippino ha deciso di aprire un Consolato Generale come punto di riferimento per i filippini presenti, di cui la maggior parte originari dell’isola di Luzon. Da questo momento in poi il numero di residenti è cresciuto sempre più, fino a superare i 50.000, tant’è che oggi si parla ormai di seconda generazione, visto che la maggior parte sono nati qui e parlano più milanese dei milanesi.

LA CUCINA FILIPPINA NEGLI ARTICOLI DI GIULIA UBALDI

CUCINA FILIPPINA