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Meze vegetariano
mercoledì, 20:00 Fino alle 22:00
22 Gennaio 2025
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MEZE VEGETARIANO
LIBANO
IL CORSO
Difficile trovare una perfetta traduzione, cioè un equivalente del meze libanese. Di base, si tratta di una serie di piatti che sono portati al centro della tavola e condivisi tra tutti i commensali. Il meze è sempre una festa, per questo non ha orari: lo scopo non è mangiare, ma chiacchierare e passare del tempo insieme. Eppure, non possiamo paragonarlo alle tapas o a dei semplici antipasti, poiché il meze costituisce un vero e proprio pasto. Infatti, non si passa quasi mai al secondo, se non in occasione delle festività più importanti, che prevedono poi altre portate principali (di solito riso).
Nei ristoranti in Libano le varie portate presenti nel meze sono recitate come un poema. In effetti, è proprio un rito, con una coreografia organizzata e un ordine ben preciso delle portate. Fondamentale è poi anche l’aspetto estetico: il meze dev’essere bello da vedere, con tutte le portate disposte a regola d’arte.Infine, durante il meze è d’obbligo bere arak, una bevanda alcolica aromatizzata all’anice, simile ad altri liquori come pastis, ouzo e raki, con un tasso alcolico tra i 40° e i 50°: allungato con acqua e ghiaccio in piccoli bicchieri, è perfetto per accompagnare tutto il pasto.
Sarà presente al corso quando possibile, altrimenti ci sarà un calice di vino bianco.
PIANO DIDATTICO
- Manakish con zatar e kechek con pomodoro
- Freekeh (grano verde) con verdure
- Warak Enab – Involtini di riso in foglie di vite
- Rqaqat jibneh – Involtini di formaggio fritti
- Panino con falafel di ceci e fave
- Muhalabieh – dolce con latte, ai fiori di arancio e pistacchio
In accompagnamento un calice di vino bianco
DETTAGLI
Costo
55€
Cosa comprende
– 2 ore di corso
– cena
– brochure con ricette e attestato di partecipazione
CHI SONO KRYSTEL E GIOVANNI
Krystel nasce a Beirut nel 1989 in una famiglia dove il cibo è sempre stato molto importante. “Con mio padre abbiamo fatto il giro del Libano solo per provare più ristoranti possibile!”. Giovanni invece nasce a Modena, da mamma italiana e papà libanese, che si erano trasferiti qui all’inizio della guerra civile; poi, all’inizio degli anni Novanta, con la fine del conflitto, decidono di tornare a vivere in Libano. Sia Krystel che Giovanni si iscrivono a Business: è qui che nel 2008 si incontrano, all’Università a Beirut. Finiti gli studi, lei prende le redini dell’azienda farmaceutica di famiglia, pur sapendo che non era la sua strada, mentre lui trova lavoro nel settore dell’innovazione tecnologica. Ma con la crisi economica del 2018 Giovanni perde il lavoro, ma trova posto nel campo dell’innovazione della tecnologia in Italia, a Milano. Nel 2019 si trasferisce qui, dove vive tuttora, raggiunto un anno dopo anche da Krystel, che nel frattempo aveva capito definitivamente che quella di famiglia non era la sua strada. È così che durante il lockdown Krystel inizia ad avvicinarsi alla cucina: frequenta i corsi alla scuola Congusto, fa due stage, prima in pasticceria da Cracco poi da Fòla, finché non decide di aprire una sua propria attività, ovviamente insieme a Giovanni. Nasce così Lukma, che significa boccone e che è il simbolo della condivisione, della cucina e della cultura libanese, con cui organizzano cene private libanesi. Hanno fatto anche eventi di cucina italiana in Libano, ma preferiscono portare il loro Libano in Italia. E dall’agosto del 2024 non sono più in due, ma in tre, con la nascita del loro piccolo Diego!