Vegetariano

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  • 31 Gennaio 2025
  • venerdì, 20:00 Fino alle 22:00

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  • 55€ Viaggio nei Balcani a sei tappe 16 Posti disponibili
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Viaggio nei Balcani a sei tappe
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Viaggio nei balcani a sei tappe

venerdì, 20:00 Fino alle 22:00
31 Gennaio 2025

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VIAGGIO NEI BALCANI A SEI TAPPE

IL CORSO

Questo corso è un viaggio tra i piatti più diffusi nell’area balcanica attraverso lo yogurt, uno degli ingredienti più utilizzati in cucina.

In particolare, lo yogurt è un must in Albania, dove è presente in vari piatti dall’antipasto al dolce, ma anche come bevanda di accompagnamento durante tutto il pasto.

“Lo yogurt ha anche diverse connotazioni sociali. Per farlo, infatti, bisogna preservare un seme che permette di fare un nuovo yogurt; in Albania se si è dimenticati di tenerne un po’ da parte, basta bussare in una qualsiasi casa albanese e senza esitare ti offriranno una tazzina di caffè con il seme dentro. Perché il seme di yogurt non si nega a nessuno, si tramanda di casa in casa, è il seme della condivisione”.

Il corso si concluderà con la danza Napoloni, un ballo tipico albanese.

PIANO DIDATTICO
  1. Dhalle, bevanda con yogurt e sale
  2. Tzatziki (yogurt, sale, menta, cetrioli, aglio, olive)
  3. Fergese (ricotta, cipolla, peperone, pomodori, alloro, origano, paprica, uova)
  4. Bureq (pasta fillo, uova, yogurt, formaggio, spinaci)
  5. Supë e Prerë me Vezë e Limon (zuppa con riso, uova, yogurt, limone e pollo)

Solo in occasione della festa nazionale albanese Dita e Veres del 14 marzo ci sarà il Pispili.

In accompagnamento un calice di vino o di raki

DETTAGLI

Costo

55€

Cosa comprende

– 2 ore di corso
– cena
– brochure con ricette e attestato di partecipazione

CHI È KLODIANA

Klodiana nasce a Elbasan, vicino a Tirana, nell’Albania centrale. A 18 anni si trasferisce a Milano per studiare Chimica e tecnologia farmaceutiche.

Non è mai stata appassionata di cucina: “è iniziato tutto dopo la visione del film Julie & Julia e la scoperta di Julia Child.” Poi, negli ultimi due anni, ha iniziato a cucinare i piatti delle sue origini, quelli che le preparava sempre sua mamma. Klodiana deve molto a sua mamma, sua nonna e sua zia e a tutte le signore anziane con cui ha trascorso del tempo da piccola, e da cui ha imparato la cura delle piccole cose. “Prima la cucina per me era solo mangiare, mentre oggi invece è anche e soprattutto cultura”.

CHI È STELA

Stela nasce e cresce a Kavajë, vicino a Tirana, poi a 18 anni si trasferisce a Milano per studiare Psicologia. La sua grande passione è la cucina, con una particolare attenzione alle materie prime: “sono molto legata alla terra e alla campagna, perché la mia famiglia ha sempre avuto un orto”.

Oggi Stela insegna in una scuola d’infanzia ed esercita la professione di psicologa in uno studio come libera professionista, ma appena può si butta in cucina: “non faccio solo piatti albanesi, ma contaminati, mischiando varie cucine. Diciamo che faccio così: apro il frigo e vedo cosa c’è, mi piace creare!”

NAPOLONI – DANZA TRADIZIONALE

. E ogni volta che si sentiva nell’aria, si inseriva nello stereo di casa una cassetta consumata e in mezzo alla stanza mio papà, con le mani alzate e sulla punta dei piedi, iniziava a ruotare verso se stesso e invitare con il solo sguardo ad unirsi e a ruotargli intorno. Per questo riconosco in Napolon un atto d’amore in tutti i sensi, due persone che duettano, mantenendo una distanza affinché le dita delle mani si possano toccare, senza invadere lo spazio dell’altro, ma rispettando e invitando l’altra persona con lo sguardo dolce. Si balla in due, stando ai ritmi dell’altro, ma anche numerosi, rispettando sempre la regola della circolarità. Penso proprio che il cerchio sia una forma magica e che permette a tutti di guardarsi senza perdersi.

Ma che origini ha proprio il nome di questa danza caratteristica del popolo albanese?

Il nome antico del dio Apollo era Aplon, che in albanese si scompone in Ap-lon (jep e len dicka in albanese), cioè da e lascia qualcosa e (la parola “lon” in dialetto albanese può essere considerata gioco mettendola in questo modo “luan, lonte, lozte ecc”). In italiano significherebbe “dare per giocare e per divertirsi”, e il nome stesso corrisponde alla figura greca di Apollone.

Con Napolon il divertimento è garantito in ogni momento della giornata e basta accompagnarlo con un Opa-Opa battendo le mani per ritrovarsi catapultati in un matrimonio o in una festa popolare, una di quelle che vanno avanti dai tempi antichi nei Balcani!”

I BALCANI NEGLI ARTICOLI DI GIULIA UBALDI

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